«Ogni volta che ragiono io stesso o ascolto qualcun altro ragionare di filosofia, ne provo una gioia straordinaria, anche a prescindere dal vantaggio che credo di cavarne; invece, quando mi tocca ascoltare altri generi di discorsi, e in special modo i vostri (di voi che siete gente ricca e dedita agli affari), io mi annoio e voi mi fate pena, amici miei, che vi illudete di essere attivi e in realtà non combinate nulla».
(Platone, “Simposio”, 173  c-d)

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