La protesta dei trattori non accenna a placarsi. In tutta Europa continuano senza posa le manifestazioni degli agricoltori contro le folli politiche di una Unione Europea che si conferma tempio del capitale finanziario e degli interessi bancari contro le ragioni del lavoro e della terra. Il famoso New deal verde dell’Unione Europea non è altro che un colpo potenzialmente mortifero assestato ai danni degli agricoltori e del loro lavoro. Tutto sta procedendo come da copione. L’ordine discorsivo mediatico ha provato in principio a ignorare le proteste degli agricoltori, fingendo che non esistessero ed evitando accuratamente di parlarne. Dato però che dette proteste non si sono fermate e anzi sono andate potenziandosi, il potere neoliberale è passato, come prevedibile, alla fase due: quella della demonizzazione volta a creare nell’opinione pubblica un generale dissenso verso le proteste. Per produrre tale dissenso, il potere neoliberale utilizza principalmente due mezzi. In primis, prova a presentare mediaticamente le proteste come generate da bifolchi populisti e in odore di fascismo. In secondo luogo, prova realmente a infiltrare rancidi residui di fascismo nelle proteste, con l’evidente obiettivo di poterle poi screditare più facilmente. Soprattutto per quel che riguarda quest’ultimo punto, gli agricoltori devono essere particolarmente cauti ed evitare in ogni modo la strumentalizzazione che il potere cerca in modo non innocente di fare delle loro proteste. In particolare, debbono diffidare di presunti Masaniello estranei al loro mondo che semplicemente vogliono cavalcare la protesta e che in realtà sono semplice espressione del potere dominante e delle sue mire di demonizzazione della contestazione dell’ordine neoliberale.

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Di admin