La Russia ha fatto sapere che non si fermerà nella sua opera di rafforzamento militare sul fronte occidentale. Se sul fronte orientale la Russia può dormire sonni sereni, su quello occidentale la situazione risulta ben diversa. Infatti, l’Ucraina in mano al guitto Zelensky, attore Nato, figura attualmente a tutti gli effetti come una polveriera. Il fronte occidentale è quello dell’incontro tormentato con l’occidente, che dagli anni 90, sotto l’egida della civiltà dell’hamburger, va ininterrottamente facendosi più problematico. Con la ingloriosa caduta dell’Unione Sovietica, come sappiamo, la Nato in quanto braccio armato dell’imperialismo di Washington è venuta senza posa allargandosi verso oriente, violando gli accordi presi e un poco alla volta fagocitando gli spazi che un tempo furono di pertinenza dell’Unione Sovietica. Fino ad arrivare naturalmente alla situazione odierna, in cui, ormai in Ucraina, la nato bussa prepotentemente alle porte della Russia, con una pretesa soltanto: soggiogare Mosca a Washington, rendendo infine la Russia una semplice colonia di second’ordine della civiltà a stelle e strisce del dollaro. Con la decisione di potenziare militarmente il fronte occidentale, la Russia fa platealmente sapere che non ci sta: e che seguiterà a opporre resistenza e a non piegarsi all’imperialismo americano e alla sua libido dominandi. La situazione dunque risulta letteralmente incandescente e più che mai preoccupante. Come non mi stanco di ripetere, abbiamo bisogno di una Russia forte e sovrana, in grado di resistere a quell’imperialismo della civiltà a stelle e strisce che vorrebbe ridurre il mondo tutto a una sua semplice colonia .
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