Ormai l’abbiamo capito già da tempo: alla politica di Israele tutto è permesso. Colpire senza pietà il popolo di Gaza, ad esempio. Ma poi anche bombardare uno stato sovrano come la Siria, peraltro colpendo l’ambasciata iraniana. Nei giorni scorsi, abbiamo appreso con sgomento che a Israele è permesso perfino colpire le ONG che portano aiuti a Gaza. Insomma, vi è qualcosa che sia proibito a Israele e alle sue politiche imperialistiche? Parrebbe proprio di no. Del resto, il sempre evocato “diritto di Israele di difendersi” comporta, a quanto pare, la possibilità per Israele di fare letteralmente tutto quel che vuole, sempre giustificandolo come gesto difensivo. Israele può bombardare ad libitum, dacché – così viene spiegato – sta combattendo contro il terrorismo di Hamas: e poco importa se le bombe di Israele colpiscono poi i civili, le ambasciate o le ONG e non i terroristi, questo il messaggio. L’ordine discorsivo dominante è riuscito nell’ardua impresa di far passare l’idea che esistano bombe intelligenti e umanitarie: bombe a fin di bene, dunque, anche se le vittime sono puntualmente i civili. La cosa più stupefacente è che questo venga fatto e insieme che vi siano persone disposte ad accettarlo. Come sempre, l’ordine dominante produce a un solo parto l’intollerabile e soggetti disposti a tollerarlo e anzi felici di farlo.
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