Dietro al vecchio capitalismo dialettico, v’era la cultura borghese di Goethe e di Croce, di Mozart e di Beethoven: dietro al nuovo capitalismo speculativo, vi è il nulla della finanza e della crescita nichilistica del valore fine a se stesso. Nel trionfo dell’“età del vuoto”, l’aristocrazia finanziaria guerreggia non solo contro la tradizionale classe lavoratrice, ma anche – è la novitas emersa soprattutto nel quadro post-1989 – contro il ceto medio borghese, non più funzionale al nuovo spirito del capitalismo finanziarizzato.

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