“Per chi intraprende cose belle, è bello soffrire, qualsiasi cosa gli tocchi in sorte” (Platone, Fedro) Diego Fusaro (Torino, 1983) si è diplomato presso il liceo classico Vittorio Alfieri di Torino nel 2002. Laureato in filosofia nel 2007 presso l’Università di Torino con una tesi su Karl Marx, ha conseguito il dottorato in filosofia nel 2011 presso l’Università San Raffaele di Milano con una tesi su Koselleck e la storia dei concetti. Dopo aver svolto un periodo di ricerca in Germania presso l’Università di Bielefeld, è stato ricercatore dal 2011 al 2017 di Storia della Filosofia presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele. Conseguita nel 2017 l’abilitazione scientifica nazionale come professore associato in storia della filosofia, è passato a insegnare Storia della filosofia presso l’Istituto alti studi strategici e politici (Iassp) di Milano, ove è anche direttore del dipartimento di Filosofia politica. È attento studioso della storia del marxismo e dell’idealismo tedesco e italiano, nonché interprete controcorrente del presente. Si considera allievo indipendente di Hegel e Marx. La sua ricerca verte soprattutto sulla storia dei concetti, sull’eredità dell’idealismo tedesco e italiano e sul rapporto tra filosofia e capitalismo. Collabora con «Il Fatto Quotidiano» e «Il Giornale d’Italia». Tra i suoi libri: Bentornato Marx! (2009), Essere senza tempo (2010), Il futuro è nostro (2014), Antonio Gramsci. La passione di essere nel mondo (2015), Storia e coscienza del precariato (2018), Il nuovo ordine erotico (2018), Glebalizzazione (2019), Difendere chi siamo (2020), Odio la resilienza (2022), La fine del cristianesimo (2023), Demofobia (2023), Sinistrash (2023). |
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