In tutta Italia, l’estate 2024 si caratterizza per le rassegne dedicate alla “pastasciutta antifascista”. In molti casi, compare anche il logo del Partito democratico di Elly Schlein, precipitato ultimo della metamorfosi kafkiana della sinistra divenuta ormai semplice guardia fucsia del blocco oligarchico neoliberale. Si tratta come sempre del trionfo dell’antifascismo in assenza di fascismo, risorsa di legittimazione della società del capitale. Non mi stanco di ripeterlo ad nauseam: l’antifascismo in presenza di fascismo, quello di Gramsci per intenderci, fu eroico e sacrosanto; l’antifascismo in assenza di fascismo delle odierne sinistre arcobaleno è patetico, dacché combatte un nemico per fortuna estinto e santifica un nemico purtroppo vivo e vegeto, la civiltà dei mercati, gabbia oppressiva con le sbarre in tinta arcobaleno. Secondo la patetica fiction dell’antifascismo in assenza di fascismo, il nemico contro cui combattere oggi sarebbe il manganello fascista e non certo la violenza anonima dei mercati, anzi identificata con la democrazia compiuta da proteggere dal ritorno del fascismo, a sua volta identificato con tutto ciò che possa mettere vagamente in discussione l’ordine tutto fuorché democratico dei mercati e della civiltà neoliberale. Fa sorridere di un riso amaro pensare che gli stessi che partecipano con giubilo alla pastasciutta antifascista sono poi quelli che hanno appoggiato la signora von der Leyen in Europa e che tuttora sostengono con zelo i missili democratici di Washington, celebrati come esportazione di diritti e di democrazia. Costoro non sanno o fingono di non sapere che oggi la violenza ai danni dei lavoratori e dei ceti medi proviene dai meccanismi anonimi del mercato e dalle scelte di austerità repressiva della classe dominante liberal-progressista: violenza che anzi i guerriglieri dell’arcobaleno celebrano come progresso. Diceva Max Horkheimer che non ha diritto di definirsi antifascista chi non sia anti-capitalista. Proprio in ciò sta il segreto di pulcinella della odierna sinistrash neoliberale, che usa l’antifascismo in assenza di fascismo come alibi per non essere anticapitalista in presenza di capitalismo e anzi per sostenere sempre e comunque le ragioni del blocco oligarchico neo-liberale.

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Di admin