Sul “Fatto Quotidiano”, esce in questi giorni un documentato articolo in cui si mostra come l’Europa sia del tutto impreparata in caso di guerra. Nihil novi sub sole, a dire il vero: d’altro canto, l’Europa figura ad oggi come una semplice base militare statunitense, priva di sovranità militare oltre che politica ed economica. Ed è anche per questo, oltre che per la sua missione storica perfettamente evocata da Husserl, che l’Europa avrebbe dovuto da subito svolgere la parte di defensor pacis, propugnando le ragioni del dialogo e della diplomazia. E invece, come sappiamo, si è da subito schierata in maniera stolta e irriflessa dalla parte di Washington e del suo imperialismo, dunque dalla parte della guerra efferata che la Nato e l’occidente, anzi l’uccidente liberal-atlantista, stanno conducendo contro la Russia di Putin per il tramite dell’Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood. Nel contesto esplosivo del nuovo conflitto mondiale che vede contrapposto l’uccidente agli stati disallineati e non genuflessi alla monarchia del dollaro, l’Europa svolge la manzoniana parte del vaso di terracotta in mezzo a vasi di ferro: vaso di terracotta che, in quanto tale, è strutturalmente fragile ed esposto a ogni genere di rischio, risultando peraltro sotto ogni profilo sacrificabile da parte di Washington sull’altare del proprio imperialismo efferato. Come se non bastasse, sempre “Il Fatto Quotidiano” spiega che la spesa militare italiana è ultimamente schizzata alle stelle: il governo della destra bluette neoliberale si rivela ogni giorno più giullaresco, sprecando i nostri danari per la sporca guerra imperialistica anziché destinarli alla sanità e alla scuola. Insomma, la situazione sembra tragica da qualsiasi prospettiva noi la guardiamo. E la si può facilmente comprendere se si pensa all’opera di Bruegel il Vecchio “La parabola dei ciechi”: opera che mostra una colonna di ciechi che, seguendo un altro cieco, precipita nell’abisso. Non vi è immagine che più di questa descriva il declino e il nichilismo dell’odierno uccidente.
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