Il guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington, se non di Hollywood (l’attore più pagato di tutti i tempi), torna a lagnarsi più furente che mai: “le armi dove sono?”. In buona sostanza, il guitto di Kiev si lamenta del fatto che le armi fornite dall’occidente, anzi dall’uccidente liberal-atlantista, non sono sufficienti. Ne vorrebbe decisamente di più per poter condurre la sua sporca guerra contro la Russia di Putin. Guerra che, lo ricordiamo, non è la guerra della Russia contro l’Ucraina, come da ormai più di due anni ripete urbi et orbi l’ordine discorsivo dominante della propaganda americano-centrica. Quella in corso, infatti, è la guerra che la Nato, la civiltà dell’hamburger e l’uccidente stanno conducendo contro la Russia di Putin utilizzando l’Ucraina del guitto come semplice instrumentum belli. La Russia di Putin è letteralmente odiata dall’occidente americanocentrico poiché non si piega al nuovo ordine mondiale e anzi resiste e propizia l’avvento di un mondo multipolare, come peraltro già sta avvenendo grazie ai brics. Il guitto, per parte sua, figura oggi sotto ogni riguardo come il principale nemico dell’Ucraina e della sua libertà, dato che sta sacrificando entrambe sull’altare dell’imperialismo della NATO e di Washington. Contro la narrativa egemonica, il guitto non sta lottando per difendere la libertà e l’indipendenza dell’Ucraina, ma le sta appunto sacrificando sull’altare dell’imperialismo di Washington. E adesso l’attore Nato si lagna del fatto che le armi fornite dall’occidente non sono abbastanza. Non saranno abbastanza, come dice lui, ma intanto apprendiamo che la spesa militare italiana è destinata a subire una vera e propria impennata nel 2025, superando i 30 miliardi, secondo quanto riportato dal “Fatto quotidiano”. Soldi letteralmente sprecati, naturalmente, che meglio si sarebbero dovuti utilizzare per la sanità e per l’istruzione.
(Visualizzazioni 15 > oggi 1)