Come è noto, la Corea del Nord di Kim è saldamente schierata dalla parte della Russia e della Cina contro l’occidente, o meglio contro l’uccidente liberal-atlantista. Tant’è che nelle scorse settimane Kim ha inviato truppe a supporto della Russia di Putin, impegnata in una guerra che, come non ci stanchiamo di ribadire, non è la guerra della Russia contro l’Ucraina, secondo la narrazione mistificata dell’occidente, ma è invece la guerra che la civiltà dell’hamburger sta conducendo contro la Russia di Putin utilizzando l’Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, come instrumentum belli. E adesso apprendiamo da diverse fonti informative, tra cui adnkronos, che gli Stati Uniti stanno facendo pressione su Kim acciocché ritiri prontamente le truppe dalla Russia. Quel che più stupisce naturalmente è il fatto che i giornalisti occidentali si indignino per il fatto che Kim respinga al mittente la proposta intimidatoria di Washington e non già per il fatto che realmente dovrebbe suscitare indignazione generale: ossia la protervia e la sfrontatezza della civiltà del dollaro, che pretende di dettare legge al mondo intero e di imporre, in questo caso salla Corea del Nord, la linea da seguire. Per un verso, infatti, Washington può mandare armi, truppe e soldi al guitto di Kiev per condurre la guerra contro la Russia di Putin e, per un altro verso, la Corea del Nord non è libera, secondo Washington, di supportare la Russia in questa sporca guerra imperialistica. Coloro i quali non comprendono i reali rapporti e l’essenza dell’imperialismo uccidentale non possono essere definiti altrimenti che capita insanabilia.
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