È recentemente intervenuto Elon Musk, patron di Twitter, sul caso migranti in Albania: “questi giudici devono andarsene”, così egli ha tuonato. Ordunque, qualunque cosa noi pensiamo del verdetto dei giudici italiani, una cosa deve essere chiara: non può certo essere un milionario americano a dire se debbano andare a casa o rimanere, non può cioè decidere lui né far valere ingerenze nelle questioni della nostra nazione. Non sfugga la spocchia carica di arroganza propria di Elon Musk, che non si sa bene su quale pulpito si sia collocato per pretendere di decidere che cosa debba fare l’Italia. È peraltro un vecchio vizietto, se così vogliamo appellarlo, della civiltà del dollaro quello di pretendere di decidere per le altre nazioni e di imporre la propria volontà scavalcando bellamente la sovranità degli Stati. Vero è che, come sappiamo, l’Italia figura ad oggi come una colonia di Washington, costellata com’è di basi statunitensi: se ne contano addirittura più di cento, per chi non lo sapesse. Ma se in Italia, come speriamo, sopravvive un barlume di sovranità anzitutto mentale, ebbene non si può non respingere al mittente la dichiarazione di Musk, e questo, ripeto, del tutto a prescindere da ciò che concretamente si pensi del verdetto dei giudici: si potrà essere anche pienamente in disaccordo con loro, ma in nome di un sano patriottismo bisogna opporsi a ogni ingerenza straniera, difendendo in ogni caso il proprio interesse nazionale.
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