E adesso Giorgia Meloni interviene direttamente contro Vladimir Putin, presidente della federazione russa: dopo aver già in diverse occasioni palesato la propria vicinanza estrema (anche fisica, con abbracci tenerissimi) al guitto di Kiev, l’attore Nato Zelensky, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, adesso la vestale del neoliberismo della Destra bluette interviene direttamente a gamba tesa contro Putin. E spiega che il presidente della federazione russa non intende dialogare e che oltretutto sarebbe inutile provare la via del dialogo in questo contesto. Insomma, dalla bocca della premier italiana esce chiara e forte la voce del padrone di Washington; padrone di Washington a cui, d’altro canto, da subito il governo della destra bluette neoliberale si era rivelato totalmente e vergognosamente subalterno. L’abbiamo ribadito infinite volte, questa non è la guerra della Russia contro l’Ucraina, essendo invece il conflitto che la civiltà del dollaro e l’occidente, anzi l’uccidente liberal-atlantista, stanno conducendo contro la Russia, colpevole di non genuflettersi al nuovo ordine mondiale a stelle e strisce. Il governo di Giorgia Meloni in tutto ciò ha una responsabilità enorme e oltremodo grave, dacché anziché provare a seguire la via della diplomazia e dei negoziati, si ostina a porsi al traino dell’imperialismo di Washington, svolgendo more solito la parte di colonia subalterna e senza dignità politica. Tutto ciò farebbe ridere, se solo non facesse piangere, anche considerati i roboanti proclami con cui Giorgia Meloni e la sua squadra politica avevano propugnato la sovranità nazionale e l’interesse italiano. In verità, a conti fatti, sembra che il governo della Meloni difenda unicamente l’interesse nazionale americano e la sovranità di Washington, sacrificando sul loro altare la nostra sventurata Italia.

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