E adesso Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo, passa alla minaccia diretta contro l’Europa: se non comprate più gas e più petrolio dall’America, arriveranno sempre più dazi. La notizia si trova su tutti i principali quotidiani nazionali. Con buona pace dei tanti che si illudevano che con Trump le cose potessero cambiare radicalmente, tutto procede secondo la stessa traiettoria e secondo lo stesso copione: l’Europa, con Trump come con Biden, seguita a essere trattata da Washington come una colonia di second’ordine, da umiliare e da sfruttare senza limiti. L’Europa è dovuta entrare in guerra al fianco dell’Ucraina perché così ha voluto Washington, che sta conducendo la sua guerra contro la Russia utilizzando l’Ucraina e l’Europa come instrumenta belli. Ha dovuto fare le sanzioni alla Russia, distruggendo la propria economia, perché così ha chiesto la monarchia del dollaro. Non ha più potuto ricevere il gas dalla Russia, dovendosi rivolgere all’America per averlo pagandolo decisamente di più. E adesso, dulcis in fundo, le viene intimato di acquistare più gas e più petrolio, pena l’attivazione di misure repressive quali sono i dazi. Come non mi stanco di ripetere, la salvezza, se vogliamo scomodare una categoria teologica, non arriverà mai da Washington, con Trump o senza Trump. Potrà forse giungere dai Paesi disallineati che a Washington stanno resistendo con dignità. Trump, comunque lo si voglia intendere, resta una anomalia interna al sistema neoliberale, del quale fa comunque parte, come ora emerge da queste vili minacce rivolte all’Europa. Gli europei dovrebbero smettere una volta per tutte di perseverare nella propria subalternità mentale rispetto a Washington e dovrebbero principiare a immaginare seriamente la propria indipendenza dal giogo americano.

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Di admin