Socrate

Sulle reti sociali del canale la9, è stata annunciata con tanto di gigantografia la presenza per domenica sera di Bill Gates, il turbocapitalista che i giornali aziendali da anni definiscono indecorosamente “filantropo”, rovesciando come sempre la realtà a beneficio dei rapporti di forza dominanti. Lo ripeto ancora una volta: Orwell era un dilettante in confronto alla situazione odierna. Chi ancora non sia stato lobotomizzato, anzi logotomizzato, per usare un efficace neologismo, sa bene che Bill Gates non è affatto un filantropo, a meno che per filantropia non si intenda il fare il proprio interesse a nocumento di quello dell’intera società. Bill Gates, come un tempo si sarebbe detto, quando ancora si aveva coscienza dei rapporti di forza e dello sfruttamento connesso, è un nemico di classe: non va amato né venerato, ma combattuto sul piano delle idee e sul piano politico. Il salotto televisivo di Fabio Fazio si conferma una volta di più come il tempio del pensiero unico di completamento della globalizzazione neoliberale in stile arcobaleno e liberal-progressista. Dalla giornalista mainstream Cecilia Sala al giornalista iperatlantista Giannini, per non parlare poi del ragazzino di una certa kual kultura (simbolo dell’integrazione di un’intera generazione) e del bardo cosmopolita del sontuoso attico di Nuova York, Roberto Saviano. Un salotto televisivo che, in fondo, ha un solo mal celato obiettivo: far amare alle masse popolari le proprie catene e indurle a detestare aprioricamente tutto ciò che possa spezzarle. La caverna di Platone 2.0. Non troverete mai in detto salotto lavoratori, gente del popolo o anche solo pensatori che ancora pensino e che mettano in discussione gli assetti della globalizzazione neoliberale e chiamino le cose con il loro nome, non è contemplato dalla produzione e dalla ars regendi di Fabio Fazio. Nel salotto di Fabio Fazio la globalizzazione neoliberale è il paradiso, tutto ciò che osi contestarla viene criminalizzato come se fosse l’inferno. Il pensiero unico procede in questa maniera, venendo ripetuto ipnoticamente in assenza di contraddittorio, di più liquidando l’idea stessa di contraddittorio come complottistica e fascistoide, e con ciò stesso ammettendo che un unico pensiero è ammesso perché un unico pensiero, quello voluto dai padroni, risponde ai canoni della open society con sbarre arcobaleno. Non è difficile immaginare i punti che il nemico di classe Bill Gates impropriamente detto filantropo verrà snocciolando nel suo sermone senza contraddittorio, con le domande aperte del sussiegoso Fazio: ci spiegherà che noi, masse indesiderate e mangiatori inutili, dobbiamo piegarci alla transizione ecologica e a quella digitale, e che in definitiva ciò che ci chiedono i padroni per il loro interesse corrisponde in realtà al nostro interesse e al nostro bene. Ci spiegherà, in sostanza, che lui e la sua classe agiscono sempre e solo nell’interesse dell’umanità e per questo dovremmo essere loro grati in eterno. Ci spiegherà, ancora, che il mondo della globalizzazione della disuguaglianza è un paradiso in terra nonostante le fastidiose increspature causate da ottusi e terrapiattisti che ancora osano contestare il migliore dei mondi possibili, quello del capitalismo senza frontiere, il paradiso dei pochi che si regge sull’inferno dei più. Gli intellettuali organici al sistema dominante non fanno altro che spiegare da mane a sera la perfetta e splendente razionalità di tutto ciò che fa quotidianamente soffrire le masse popolari, dalla globalizzazione al mercato senza frontiere, dall’immigrazione di massa alla competitività no border. Sarà, come sempre, il capolavoro della propaganda a beneficio dell’ordine dominante; ordine dominante che non soltanto produce l’intollerabile, ma che uno motu genera e plasma soggetti disposti a tollerarlo con stolta letizia, proprio come i cavernicoli ottenebrati della spelonca platonica.

(Visualizzazioni 1 > oggi 1)