Libri di Diego Fusaro
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È ormai ufficiale: il presidente russo Vladimir Putin e Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo, hanno avviato le trattative per porre fine alla sciagurata guerra d’Ucraina. I due capi di Stato si sono sentiti telefonicamente e hanno altresì esplicitato la volontà di incontrarsi presto. Hanno concordato insieme l’esigenza di risolvere il conflitto e, oltre a ciò, di collaborare per porre fine alla storica inimicizia tra Russia e Stati Uniti d’America. Ciò ci permette di dire che se le politiche di Donald Trump in relazione a Gaza sono oscene e inammissibili, in quanto allineate all’imperialismo meschino di Netanyahu, quelle in relazione all’Ucraina sono, al contrario, pienamente condivisibili. E ciò anche in ragione del fatto che il codino biondo che fa impazzire il mondo ha riconosciuto apertis verbis che non è realistico immaginare l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Non solo: Trump ha apertamente ammesso che, in futuro, l’Ucraina potrebbe essere parte integrante della Russia, come peraltro storicamente è stata per lungo tempo. Parole perfettamente di buon senso, in questo caso: ed è giusto riconoscerlo senza perifrasi. Se ne evince limpidamente che il guitto di Kiev, l’attore Nato Zelensky, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood (l’attore più pagato di tutti i tempi), si trova ora, come prevedibile, con il cerino in mano, abbandonato da tutti e destinato, pur senza essere un eroe storico, a fare la fine che Hegel assegnava agli eroi storici: i quali alla fine cadono come gusci vuoti. Del resto, lo abbiamo sottolineato fin da principio: il guitto di Kiev è stato soltanto la marionetta utilizzata da Washington secondo i propri interessi. Non ha lottato per l’indipendenza e per la libertà dell’Ucraina, ma, al contrario, ha sacrificato entrambe sull’altare dell’imperialismo dell’occidente, anzi dell’uccidente liberal-atlantista. Ma a trovarsi con il cerino in mano, come si suol dire, non è in verità soltanto il guitto di Kiev: oltre a lui, anche l’Unione Europea si trova in quella condizione, esclusa dalle trattative di pace e considerata ancora una volta alla stregua di una realtà inesistente. Ci permettiamo di segnalare che l’Unione Europea se lo merita ampiamente: chi si comporta da servo, non deve poi stupirsi se da servo viene trattato fino alla fine. E così, mentre Russia e Stati Uniti stanno già avviando le trattative per la risoluzione del conflitto, l’Unione Europea e il guitto di Kiev non ci stanno e cercano in ogni modo di ravvivare i motivi del conflitto, svolgendo sotto ogni riguardo la parte propria del fesso che si copre di ridicolo fino alla fine.