La libertà del mercato non genera benessere collettivo, come credeva Smith con un atteggiamento in bilico tra commovente ottimismo e santificazione ideologica. Produce, invece, miseria e sofferenza per le masse e una ricchezza concentrata per i dominanti: l’invisible hand di smithiana memoria si rovescia dialetticamente in un concretissimo pugno assestato dai gruppi dominanti contro i risparmiatori, i lavoratori e i ceti medi.

(Visualizzazioni 23 > oggi 1)

Di admin