“È così che tutti gli esseri mortali si conservano: non sono sempre esattamente se stessi, come l’essere divino. Sembrano conservare la loro identità perché ciò che invecchia e va via è subito sostituito da qualcosa di nuovo, molto simile. Ecco in che modo – Socrate – ciò che è mortale partecipa dell’immortalità”.
(Platone,” Simposio”)
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