La novità è che adesso anche la Turchia di Erdogan vuole portare Israele al tribunale dell’Aia con l’accusa di genocidio. In questo senso, il Sudafrica ha fatto scuola. È stato infatti il Sudafrica per primo a promuovere questa azione nei confronti di Israele, accusato di compiere un genocidio a nocumento del popolo di Gaza. Personalmente, non nutro grande fiducia nel tribunale dell’Aia, come altra volta ho sottolineato: per dirla con il compianto Danilo Zolo, si tratta di un organo in cui viene fatta valere la giustizia dei vincitori, quella che si compendia nella nota definizione di Trasimaco, al centro del primo libro della “Repubblica” di Platone. A Socrate che cerca il giusto in universale, il sofista Trasimaco obietta che la giustizia altro non è se non “l’utile del più forte”. La definizione non è valida in universale, ma sicuramente lo è in riferimento al tribunale dell’Aia. Ciò non di meno, la mossa della Turchia può essere utile, se non altro per scuotere l’opinione pubblica e per mettere sotto pressione Israele. Come non ci stanchiamo di ripetere, Israele utilizza ipocritamente l’argomento del proprio diritto di difendersi per giustificare politiche oltremodo aggressive e, secondo il Sudafrica e la Turchia, financo genocidarie ai danni dei palestinesi. Del resto, l’opinione pubblica si sta sempre più mobilitando in questo senso. Basti considerare quel che sta accadendo nei campus universitari americani, ove le proteste studentesche crescono in intensità e in quantità di giorno in giorno, ottenendo in cambio la repressione da parte della polizia e rivelando oltretutto la falsità del teorema dominante secondo cui gli Stati Uniti d’America sarebbero “la più grande democrazia del mondo”.

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Di admin