In una pittoresca commedia dagli effetti tragici, mentre i giovani dei centri sociali e gli studenti dei “collettivi antifascisti” protestano contro l’ormai sepolto manganello fascista e si accapigliano con i giovani della sponda opposta, che eguali foga e stoltezza impiegano per combattere un comunismo esso stesso sepolto sotto la polvere della storia, il blocco oligarchico neoliberale-finanziario può seguitare indisturbato a privare gli uni e gli altri di diritti e di futuro, di conquiste e di garanzie, di libertà e di opportunità: in una parola, può indefessamente condurre, senza incontrare resistenza, la propria offensiva di classe dall’alto contro un basso distratto da lotte fittizie e strategicamente mantenute in vita, a livello narrativo, dagli stessi gruppi dominanti.
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