Bergoglio è tornato a pontificare, pur non essendo pontefice. Come non mi stanco di ripetere, il solo pontefice era Ratzinger, che anche dopo il 2013 rimase Papa sia pure in sede impedita. Bergoglio ha recentemente attaccato duramente padre Georg, sostenendo che questi “manca di nobiltà e di umanità”. Che Bergoglio non stimasse padre Georg era cosa nota da tempo, peraltro suffragata dalla volontà della chiesa di demansionarlo spedendolo in remoti posti esotici, secondo quanto veniva comunicato dai giornali circa un anno fa. E si capisce anche la ragione di questa inimicizia: Padre Georg rappresenta in qualche modo il continuatore ideale della linea di Ratzinger, che, opposta a quella di Bergoglio, resiste alla evaporazione del Cristianesimo e alla scristianizzazione della Chiesa mettendo al centro la tradizione, il depositum fidei, il connubio di teologia e filosofia. Ma Bergoglio non si è limitato ad attaccare padre Georg: ha anche provato a far credere che Ratzinger fosse profondamente d’accordo con lo stesso Bergoglio e che anzi lo supportasse pienamente. Bergoglio, per un verso, ha detto che provarono a sabotare nel 2005 le elezioni di Ratzinger, che invece lui appoggiò. Per un altro verso, ha asserito che Ratzinger difese la sua figura, lasciando in qualche modo intendere che Benedetto XVI fosse in sintonia con Bergoglio. Ciò pare decisamente poco credibile, se si considera che Bergoglio e Ratzinger appaiono non solo difficilmente conciliabili ma direttamente antitetici nel modo di intendere e di praticare il cristianesimo: mentre Ratzinger provò a resistere all’evaporazione del Cristianesimo propiziata dalla civiltà del nulla e della Tecnica, Bergoglio, come sappiamo, accelera il processo e si pone come teologo col martello e senza trascendenza, trasformando il cristianesimo stesso in religione del nulla, in fede low cost e in semplice raddoppiamento del discorso unico della globalizzazione nichilista. Non sfugga oltretutto che Bergoglio, qualche mese fa, aveva esortato i fedeli a evitare il chiacchiericcio: quel chiacchiericcio che ora è proprio lui stesso a favorire.
(Visualizzazioni 47 > oggi 1)