Bergoglio sui migranti: “È Dio che chiede di poter sbarcare”. Possibile che, per Bergoglio, Dio non sia mai il salariato che chiede un equo salario, il padre di famiglia che si batte per poter garantire un degno futuro alla famiglia, il precario che chiede una stabilizzazione? Insomma, perché Dio deve essere sempre identificato con i punti del programma del padronato cosmopolitico (immigrazione di massa, cosmopolitismo, economia green)? Per inciso, a differenza di Soros e Bergoglio, probabilmente Dio non dice “porti aperti”, ma “fermate il traffico di vite umane”. Non mi stupirei se, per Bergoglio, in balia dell’ateismo liquido, l’inferno fosse quella terra dannata post mortem in cui finiscono i sovranisti, i populisti, i complottisti e, insomma, gli infedeli che non credono nel globalismo mercatista.
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