Socrate

Si è svolta ieri a Bologna una seconda tappa della demenziale Piazza per l’Europa, la piazza più assurda dell’intera storia umana, la piazza in cui si canta bella ciao e intanto si invoca il riarmo dell’Europa. Ancora, la piazza in cui ci si sente orgogliosi di essere parte integrante di quella Unione Europea che sempre più simile appare a un treno in corsa verso l’abisso e che, lungi da realizzare i valori della civiltà europea, li sta pervertendo, ponendo in essere un tempio vuoto, che santifica il turbocapitalismo finanziario e il nichilismo della cancel culture. Davvero i militonti e i serrapiattisti che hanno preso parte alla piazza pensano che l’Unione Europea rappresenti, con le parole del bardo del pensiero unico Roberto Benigni, il più grande laboratorio democratico dell’intera storia umana? Si sono mai domandati costoro come funzioni realmente il Parlamento Europeo? Non hanno preso coscienza del fatto che l’Unione Europea pone in essere un ordine neo-liberale avulso da ogni spazio democratico? Nel suo intervento programmatico, Michele Serra, il patron delle piazze europeisticamente corrette, la penna d’amaca del rotocalco turbomondialista “La Repubblica”, ha fatto il solito peana a beneficio dell’Europa, sempre confondendo scientemente il lemma Europa e la sua storia con il lemma Unione Europea: come se appunto l’Europa si realizzasse nell’Unione Europea, quando in realtà noi sappiamo che vale esattamente l’opposto, poiché l’Unione Europea cancella e annichilisce la storia dell’Europa. Oltretutto, Michele Serra ha approfittato per fare una prevedibile tirata contro la Russia, spingendosi in maniera surreale a definirla “un impero reazionario”: Ancora una volta, la propaganda ha raggiunto livelli mai sperimentati in precedenza, diffondendo more solito la narrativa russofobica dominante, quella che pretende di innalzare la Russia a nostro naturale nemico, come se essa fosse pronta a invaderci da un momento all’altro. L’abbiamo detto e lo ridiciamo: la Russia non intende invadere l’Europa, e se avesse voluto farlo, l’avrebbe fatto già da tempo, senza attendere il suo riarmo. Certo, la Russia invaderà l’Europa, se quest’ultima continuerà indegnamente a provocarla, come sta facendo ormai da mesi senza dignità. L’elefante non attacca il chihuahua, a meno che quest’ultimo non continui indefessamente a disturbarlo e a provocarlo.

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