L’Unione Europea si giustifica ideologicamente richiamandosi alla nobile idea di Europa di Kant o di Husserl, della quale in realtà rappresenta l’antitesi. Chi realmente ami d’Europa dell’arte e della filosofia, della letteratura e delle culture, è chiamato oggi a opporsi all’Unione Europea, ossia dalla distruzione della civiltà europea sotto il segno del mercato, della tecnica e del nichilismo relativistico. L’idea stessa, fondativa dell’Unione Europea, secondo cui dovremmo abbandonare la nostra identità particolare per aderire a una universale identità europea si rivela un teorema fallace: l’Europa esiste storicamente come mosaico di culture e di identità, cosicché essere realmente europei significa essere italiani o francesi, tedeschi o spagnuoli, non certo rinunziare alla propria identità particolare. Promuovendo l’identità europea come negazione delle identità particolari, l’Unione Europea produce soltanto lo sradicamento e la disidentificazione, ossia l’involucro ideale per la santificazione del tecnocapitalismo.

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