V’è una strategia infallibile per comprendere cosa e chi è contro i rapporti di forza dominanti, cosa e chi li sostiene: basta seguire i flussi della finanza. I signori competitivisti della classe dominante, ossia dell’oligarchia finaziaria deterritorializzata nemica dei diritti sociali e delle sovranità nazionali, finanziano sempre e solo ciò che è organico al loro progetto classista e mondialista. Segui i flussi della finanza e capirai ciò che essa vuole. Così potrebbe compendiarsi il diagramma dei rapporti di forza, in fondo. Prendiamo ad esempio il signor George Soros, noto “filantropo” popperiano della open society, ossia della società aperta al competitivismo totale con conseguente concezione aulica della libertà come licenza di uccidere i più deboli. Soros, accolto in pompa magna da Sergio Mattarella qualche giorno addietro, finanzia filantropicamente tutta una serie di attività che, se lette con gli occhi demistificanti della critica, si rivelano altrettanti interessi del Capitale contro il Lavoro e contro i Popoli. Il signor Soros filantropicamente finanzia le “velvet revolution” (Ucraina, ecc.) con cui da anni si destabilizzano i governi non allineati per annetterli al nuovo ordine globalista americanocentrico. Il signor Soros filantropicamente finanzia gay pride e altrettante manifestazioni arcobaleno che ovviamente non hanno nulla a che vedere con i sacrosanti diritti delle persone, ma che servono unicamente a promuovere e a normalizzare il nuovo american lifestyle post-borghese tarato su misura per individui sradicati e sciolti dalle precedenti “comunità etiche” (Hegel). Il signor Soros, ancora, filantropicamente finanzia le associazioni non governative che deportano – pardon, “salvano” e “accolgono” – sulle nostre coste migliaia di nuovi schiavi africani, pronti a essere sfruttati nei circuiti dello sfruttamento capitalistico e utili ad abbasare i costi della forza lavoro locale. Insomma, s’è capito: intelligenti pauca. Mai una volta – e ve ne stupite? – che il signor Soros e i generosi membri dell’upper class finanziaria postmoderna e apolide foraggino i lavoratori, i popoli massacrati dal debito (Grecia), i diritti sociali in fase di smantellamento. Non v’è filantropia, né il mondo è retto oggi da pacifiche buone intenzioni. Continua a prevalere il conflitto: tutto è conflitto, tutto è lotta, tutto è prassi dei dominanti per affermare i propri interessi. Guai a perdere di vista questa elementare verità che Marx ci ha trasmesso in eredità. Di qui occorre ripartire per organizzare la risposta dei dominati, per proporre piste di emancipazione reale.
(Visualizzazioni 459 > oggi 2)