Libri di Diego Fusaro
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Nella giornata di ieri, pare vi sia stato un colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo. Il Cremlino non ha né smentito né confermato. In particolare, secondo quanto apprendiamo dai principali e più venduti quotidiani, il colloquio avrebbe riguardato l’esigenza di porre fine alla guerra in Ucraina. Se davvero si arrivasse a questo auspicabile risultato, sarebbe un capolavoro diplomatico, sia pure tardivo. L’abbiamo ribadito infinite volte, questa è la guerra che la Nato e l’occidente anzi l’uccidente liberal-atlantista hanno dichiarato alla Russia di Putin, colpevole di non genuflettersi al nuovo ordine mondiale sotto l’egida di Washington. Questo tuttavia non deve indurre a giudizi affrettati sulla figura di Donald Trump, nella quale si esprime in ogni caso la contraddizione principale. Con Trump o con Biden, la civiltà del dollaro resta la contraddizione principale sullo scacchiere geopolitico e proprio per questo è auspicabile che i paesi disallineati facciano fronte comune, sotto la guida sapiente della Russia della Cina, per resistere alla barbarie a stelle e strisce e al suo imperialismo planetario. Gli stolti che in Europa tifano per Trump rivelano solo la più ridicola subalternità, tipica del suddito che, anziché immaginare la propria indipendenza, spera nell’imperatore buono. A proposito di Trump, non dimentichiamo le sue nefande e inqualificabili posizioni su Gaza, posizioni in forza delle quali egli sta continuando a supportare indecorosamente il criminale di guerra Netanyahu, addirittura sanzionando la corte penale internazionale per aver osato mettersi di traverso rispetto al suo massacro genocidario contro il popolo palestinese. Trump l’ha detto senza perifrasi: bisogna ripulire Gaza e farla passare sotto il controllo statunitense. Parole inqualificabili, nelle quali si cristallizza la libido dominandi americana nella sua forma più volgare e sfacciata. L’abbiamo ribadito molteplici volte e lo facciamo anche ora: Trump non può essere la soluzione per il semplice fatto che egli è parte integrante del problema, non meno di Biden o di Harris. In lui si esprime la voce del capitalismo globale e dell’imperialismo della civiltà dell’hamburger, che appunto è e resta la contraddizione principale. Pensare che un multimilionario americano operi nell’interesse dell’umanità è solo indice di infantilismo intellettuale o, nella peggiore delle ipotesi, di cattiva fede. Non passi neppure inosservato che ormai è emerso con nitido profilo che l’Unione Europea non avrà alcun ruolo nei trattati di pace che, come speriamo, porteranno rapidamente alla fine del conflitto ucraino: come volevasi dimostrare, l’Unione Europea non conta letteralmente nulla, essendo soltanto – anche con Trump, ovviamente – una colonia senza dignità al traino della civiltà dell’hamburger.