La verità evidente è che provare a combattere una epidemia con il lockdown, o confinamento domiciliare coatto, risulta assurdo almeno quanto il gesto di chi provasse a fermare un maremoto con un cancello sulla battigia. Per questo, come non mi stanco ormai da un anno di ripetere, la funzione dei lockdown è solo ideologicamente di ordine sanitario: in realtà, la funzione reale del lockdown risulta di ordine squisitamente politico, sociale, economico. Con il lockdown, si educa la popolazione a un nuovo autoritarismo repressivo, quasi come se la libertà venisse a singhiozzo concessa dal potere, che poi puntualmente se la riprende, calpestando il volto dei sudditi col suo stivale. Si spazzano via per sempre i ceti medi, le piccole imprese, i lavoratori precari e i negozi di prossimità. Infine, viene riplasmata la società in forma piramidale: in alto, i plutocrati della finanza, dell’e-commerce, del Big Pharma, della shut-in Economy; in basso, una nuova plebe sofferente, privata di ogni bene e di ogni diritto, controllata in ogni istante in forma totalitaria dal biopotere.
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