Sono passati esattamente due anni da quando ebbe inizio la guerra in Ucraina. Ci avevano garantito da subito che la guerra si sarebbe risolta rapidamente e che la Russia avrebbe capitolato nel volgere di poche settimane. Si trattava di una clamorosa fake news. Non solo la Russia non ha capitolato, ma sembra più forte di prima, mentre l’Unione Europea, con i suoi pacchetti di ridicole sanzioni, pare ogni giorno di più colare a picco. Come non mi stanco di ripetere, peraltro, è il primo caso di sanzioni che danneggiano il sanzionante e non il sanzionato e che il sanzionante è costretto a fare semplicemente perché deve obbedire al padrone a stelle e strisce che occupa con basi militari da 70 anni il suo territorio. La guerra non accenna affatto a finire e soprattutto la Russia non accenna affatto a capitolare. Dietro la Russia, non dimentichiamolo, vi è anche il colosso cinese, che sa bene dell’importanza della resistenza all’imperialismo di Washington. Sulle cause stesse della guerra pare esserci poca chiarezza, dacché i più, manipolati dalla propaganda, ignorano che la causa primissima di questa guerra coincide con l’espansionismo imperialistico di Washington dagli anni 90; espansionismo che, nella violazione di tutti gli accordi presi a suo tempo, ha portato la civiltà del dollaro a rioccupare un poco alla volta gli spazi che un tempo furono dell’Unione Sovietica, di fatto accerchiando la Russia con un obiettivo chiarissimo: fare scacco matto e trasformarla in una colonia della talassocrazia dell’hamburger. Per la propaganda liberal-atlantista, la colpa invece è solo univocamente della Russia, che in una caricaturale metafisica destoricizzata viene fatta coincidere con il male assoluto, là dove l’occidente a trazione atlantista coincide naturalmente con il bene. Nel frattempo, tra l’altro, il fronte bellico si è allargato con l’esplosione della questione palestinese, dove si sono riproposti gli stessi schieramenti: l’occidente a trazione atlantista dalla parte dell’imperialismo d’Israele, la Russia e la Cina dalla parte delle sacrosante ragioni dei palestinesi. Come non mi stanco di ripetere, abbiamo bisogno di una Russia di una Cina forti e indipendenti, militarmente e geopoliticamente in grado di resistere all’imperialismo della civiltà del dollaro.
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