“Sì, o popoli, sacrificate tutto, ma non la libertà di pensiero. Continuate a dare i vostri figli perché si scannino in selvaggi combattimenti contro uomini che non li hanno mai offesi, oppure siano consunti dalle epidemie, o le portino con sé al ritorno, a guisa di bottino, nelle vostre pacifiche abitazioni; continuate a strappare il vostro ultimo pezzo di pane dalla bocca del vostro bimbo affamato per darlo al cane del favorito; sacrificate, sacrificate tutto: ma questo celeste palladio dell’umanità, questo pegno che vi promette una sorte diversa da quella di soffrire, sopportare, essere schiacciati, questo, questo soltanto, conservatelo”.

J. G. Fichte, Rivendicazione della libertà di pensiero, 1793.

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