“Lo Stato richiede ai suoi cittadini la massima obbedienza e il massimo sacrificio, ma li tratta poi da minorenni, esagerando nella segretezza e sottoponendo ogni comunicazione ed espressione di pensiero a una censura che rende lo stato d’animo di coloro che ha represso intellettualmente privo di ogni difesa di fronte a qualsiasi situazione sfavorevole che possa determinarsi e a qualsiasi voce pessimistica che possa esser propalata. Si svincola da tutte le convenzioni e i trattati stipulati con altri Stati, e non teme di confessare la propria rapacità e cupidigia di potenza: e il cittadino è tenuto ad approvare tutto ciò per patriottismo”.
S. Freud, “Considerazioni attuali sulla guerra e la morte” (1915)
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