Ha recentemente affermato Giuseppe Conte che “il MoVimento 5 stelle non è un cespuglio del PD”. Suona a tutti gli effetti come una excusatio non petita. E ciò soprattutto in ragione del fatto che, da qualsiasi angolatura noi lo guardiamo, il MoVimento 5 stelle sembra oggi divenuto un cespuglio della sinistrash neoliberale e atlantista. Ha seguito una traiettoria analoga a quella di Podemos in Spagna. Ed è refluito tra le fila della sinistra padronale, decaffeinandosi e normalizzandosi. Quando nacque, il MoVimento 5 stelle era una forza antisistemica al di là di destra e sinistra, si opponeva alla Nato e all’Unione Europea, e aveva per nemico principale il sistema dominante del capitalismo globalizzato. Oggi difende pienamente quel sistema, cosicché del MoVimento 5 stelle è possibile dire, variando Nietzsche, che è divenuto quel che un tempo combatteva. Il recente “licenziamento” di Beppe Grillo, il comico fondatore del movimento, ne è una prova tra le tante. “Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno”, aveva dichiarato con enfasi il comico genovese. Invece, come sappiamo, le cose sono andate davvero in maniera diversa: il MoVimento 5 stelle si è insediato in Parlamento ed è divenuto una forza sistemica tra le tante, smarrendo ogni velleità trasformativa e ridefinendosi come una forza conservatrice rispetto all’ordine dominante che un tempo voleva scardinare. Sic transit gloria mundi. D’altro canto, il sistema dominante opera in maniera tale da normalizzare tutto ciò che possa metterne a repentaglio la tenuta. Non appena, in basso, sorgano tendenze riaggregative tra i dominati, subito opera su basi mediatiche e culturali per reintrodurre divisioni e conflitti orizzontali. Non appena, in politica, nascano forze antiadattive e disallineate, subito opera per riaccompagnarle nel recinto blindato dell’ordine egemonico. Sicché la precisazione di Conte, alla stregua di una excusatio non petita, definisce perfettamente ciò che il MoVimento 5 stelle è realmente divenuto: un cespuglio della sinistrash padronale di completamento del diagramma dei rapporti di forza dominanti nel quadro della globalizzazione turbocapitalistica.
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