Cari amici che, con “vuota profondità” (Hegel), agitate lo spauracchio del populismo, categoria buona per tutte le stagioni, spero abbiate riflettuto su ciò che davvero significa tale espressione oggi. Nell’usarla, lo sappiate o meno, agite come semplici subalterni dell’élite mondialista finanziaria: che diffama come populista chiunque difenda interessi che non siano quelli dell’élite stessa.
La quale ha per ideologia di riferimento il mondialismo classista, il competitivismo antisolidale, l’imperialismo in nome dei diritti umani e della democrazia da asporto, la distruzione degli Stati sovrani come ostacolo per l’economia spoliticizzata.
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