Per un verso, l’ideologia gender disgiunge la sessualità dalla funzione procreativa e contrabbanda il nuovo mito omosessualista e transgenderista come paradigma glamour per le masse precarizzate, con tanto di pagliacciate postmoderne (gay pride, arcobaleni, femen, pussy riots, ecc.). Per un altro verso, l’immigrazione di massa voluta dai signori apolidi del capitale deporta in Europa masse di nuovi schiavi disposti a tutto pur di campare e privi di coscienza di classe e di memoria dei diritti sociali. Il gioco è fatto: gli Europei non si riproducono, le masse migranti andranno a sostituirli. In luogo dei popoli radicati e con memoria storica, con identità culturale e con memoria dei conflitti di classe e delle conquiste sociali, avremo una massa di schiavi post-identitari e senza coscienza di classe, umiliati e disposti a tutto. Lo disse senza perifrasi la signora Laura Boldrini, impenitente sostenitrice tanto della deportazione di massa chiamata immigrazione di massa, quanto della distruzione dell’etica familiare classica chiamata teoria gender: “Italia è Paese a crescita zero. Per avere 66 milioni di abitanti nel 2055 dovremo accogliere un congruo numero di #migranti ogni anno” (12.3.2016).
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