Il più grande capolavoro del capitalismo negli ultimi trent’anni è stato quello di disarticolare le sinistre rosse, decaffeinandole e rendendole guardie fucsia della globalizzazione neoliberale. Il capitalismo stesso, del resto, ha metabolizzato istanze della sinistra, facendosi “neoliberismo progressista” (Nancy Fraser). Esso è di destra nell’economia e di sinistra nella cultura, poiché la cultura della deregulation antropologica della sinistra è quella che meglio giustifica il fanatismo dell’economia per cui ogni limite deve essere abbattuto per fare spazio al dilagare della forma merce. Dalla falce e martello all’arcobaleno, sta tutto qui il transito metamorfico e kafkiano delle sinistre, ormai allineate alle ragioni del capitale contro il lavoro e alle ragioni dell’imperialismo contro le lotte di liberazione nazionale. Con siffatte sinistre le destre stesse tendono a diventare superflue.
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