Il potere ha cambiato volto. L’odierno mondo capillarmente pervaso dalla forma merce non pretende di essere perfetto: semplicemente nega l’esistenza di alternative, convincendo le menti non delle proprie qualità, ma del proprio carattere fatale, intrascendibile e destinale. Di più, l’odierno regno animale dello spirito professa apertamente il proprio carattere imperfetto e, insieme, nega alla radice la possibilità di perseguire forme alternative di abitare lo spazio sociale che non siano quella dell’orizzonte unico della forma merce e della reificazione che essa produce su scala planetaria. Ho in altra sede proposto di qualificare questo dogma, in cui si cristallizza il senso di impotenza frustrante che oggi tiene prigioniere le nostre menti, l’ideologia della “inemendabile imperfezione”.

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