È accaduto nella giornata di ieri: in Libano, Israele ha sparato sull’Unifil, colpendo anche le basi italiane. Queste le parole di Giorgia Meloni, presidente del consiglio ed esponente della destra bluette neoliberale e atlantista: ‘è inammissibile’. Sono stati feriti due caschi blu indonesiani. Protestano Roma e gli alleati. Anche Crosetto ha denunciato l’accaduto, dichiarandolo inammissibile. Insomma, adesso abbiamo scoperto che il famoso diritto di Israele di difendersi comporta anche la possibilità di colpire le basi italiane. Ormai appare evidente a tutti come il diritto di Israele di lottare contro il terrorismo comporti l’applicazione di metodi difficilmente distinguibili dal terrorismo stesso. Del resto, come non ci stanchiamo di sottolineare, in nome del suo sempre sbandierato diritto di difendersi Israele sta bombardando in contemporanea la Siria, il Libano e l’Iran: davvero una bizzarra concezione della “difesa” quella in grazia della quale si aggrediscono Stati sovrani, ritenendo peraltro di farlo in chiave difensiva. Viviamo realmente in un mondo capovolto, in cui accade oltretutto che per il Nobel per la pace venga proposto candidamente anche il nome del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood. Nulla di cui stupirsi, invero, se si considera che a suo tempo fu insignito del Nobel per la pace anche il presidente imperialista Obama, con i suoi bombardamenti umanitari e con i suoi missili democratici. Il governo italiano, come abbiamo detto e com’era evidente dovesse accadere, ha giustamente condannato l’accaduto e le politiche stesse di Israele. Dunque anche il governo italiano si è accorto, sia pure con un certo ritardo, che quelle di Netanyahu sono politiche palesemente criminali. Meglio tardi che mai, come usa diva. Bisognerebbe onestamente riconoscere che le politiche di Israele sono criminali non solo quando colpiscono le basi italiane, ma anche e – direi – soprattutto quando colpiscono i civili a Gaza o in Libano. Ma la vera domanda da porre mi pare debba essere la seguente: come intende comportarsi ora il governo della destra bluette neo-liberale e atlantista? Intende finalmente prendere le distanze da Israele e riconoscere apertamente che sta attuando politiche imperialistiche e inaccettabili su tutto il fronte? Vuole finalmente riconoscere che lo Stato di Israele è nel torto e che deve essere fermato il prima possibile? O intende invece continuare ad appoggiare follemente le politiche criminali di Netanyahu, come finora ha sciaguratamente fatto? In questo secondo caso, che non è certo da escludere preventivamente, il governo italiano rivelerebbe ancora una volta di essere inadeguato e del tutto incapace di difendere perfino il proprio interesse nazionale.

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Di admin