"L’ascolto ha una dimensione politica, è un’azione, un’attiva partecipazione all’esistenza degli altri, e anche alle loro sofferenze. L’ascolto stringe relazioni fra gli uomini formando così una comunità. Oggi ognuno è in un modo o nell’altro solo con se stesso, con il proprio dolore, con le proprie angosce. La sofferenza è privatizzata e resa individuale. Così essa diventa oggetto della terapia, che si arrabatta come può intorno all’io e alla sua psiche. Ognuno si vergogna, e incolpa solo se stesso della propria debolezza e inadeguatezza. Non viene creato alcun legame tra la mia sofferenza e la tua sofferenza. Si fa finta così di non vedere la dimensione sociale della sofferenza. La strategia del potere consiste oggi nel privatizzare la sofferenza e l’angoscia, e nel nasconderne così la dimensione sociale, impedendone in tal modo la socializzazione e la politicizzazione. Politicizzazione significa tradurre il privato in pubblico. oggi accade invece che il pubblico venga dissolto nel privato. La dimensione pubblica si disgrega in spazi privati".
(Byung-Chul Han, “L’espulsione dell’Altro”)