Dopo Greta, venne il tempo di Carola.
“Sono un’ambientalista convinta, atea e cittadina europea. Giro il mondo da quando ho 23 anni. Non mi sento particolarmente tedesca, sto in Germania appena un mese all’anno. Siamo cresciuti con l’Unione europea e troppo spesso dimentichiamo quanto sia importante questa istituzione. Dovrebbe essere ancora più integrata così gli Stati sarebbero costretti ad accettare la redistribuzione dei richiedenti asilo invece di fare balletti ridicoli”.
(Carola Rackete, intervista al rotocalco turbomondialista “La Repubblica”).
Ecco alcuni punti dell’agenda del padronato cosmopolitico espressi chiaramente da Carola e dal rotocalco:
1) Ambientalismo senza lotta di classe e senza mai nemmeno menzionare il rapporto di forza capitalistico;
2) Ateismo coessenziale al nichilismo della forma merce e all’unica religione consentita, il libero mercato
3) cittadinanza europea e rifiuto della vecchia cittadinanza nazionale (tedesca, in questo caso)
4) elogio della UE con parole neoservili e ovviamente prive di fondamento ;
5) invocazione di una potenza repressiva della UE, che dovrebbe “costringere ad accettare” (sic!) i migranti dall’Africa voluti dal padronato a vantaggio del padronato.
Ora capite perché costei la fa franca ed è la ribelle ideale dei padroni, che la adorano?
(Carola Rackete, intervista al rotocalco turbomondialista “La Repubblica”).