verità, rivoluzione, filosofia







Accade, quasi senza che ce ne accorgiamo, che anche le verità più ovvie vengono sanzionate e nessuno ha più il coraggio di pronunciarle.

Chi ha, infatti, oggi il coraggio di dire che il vero totalitarismo è oggi quello della finanza e dell’Unione Europea? Chi osa incorrere nello psicoreato del dire apertamente che l’utero in affitto è un’offesa alla dignità del genere umano? Chi, ancora, ha l’ardire di rammentare che ci vogliono dosi massicce di Stato sovrano per limitare lo strapotere dell’economia e difendere i diritti dei più deboli? La stragrande maggioranza di noi, ne sono certo, pensa queste e analoghe cose: ma ha paura ad affermarle apertamente. Alla situazione paiono potersi applicare le parole dei “Promessi sposi” riferite alla vicenda degli untori: “il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune” (cap. XXXII).





Citazioni

"Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo". (V. Alfieri, “Della tirannide”)

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