Socrate

Il ministro degli esteri russo, Lavrov, così ha dichiarato recentemente: “L’Italia è anti-russa. Non potrà avere alcun ruolo nei negoziati con Kiev”. Una posizione chiara e difficilmente confutabile, in effetti. Come al solito, l’Italia con il suo savoir faire diplomatico è riuscita a ritagliarsi l’ambito ruolo di pagliaccio globale e di zerbino senza dignità al servigio di Washington. Lo ricordiamo senza perifrasi: l’Italia non aveva alcun motivo di rompere le proprie ottime relazioni con la Russia e l’ha fatto semplicemente per rispettare appieno il proprio vincolo di servitù nei confronti della civiltà del dollaro; civiltà del dollaro che non è il nostro “alleato”, come sempre va ripetendo l’ordine discorsivo dominante, essendo invece il nostro padrone. L’Italia ha intrapreso la sciagurata scelta di fare le sanzioni alla Russia e di supportare il guitto di Kiev, l’attore Nato Zelensky, semplicemente per compiacere il padrone a stelle e strisce, anche a costo di danneggiare la propria economia, come è ormai evidente stia accadendo. Un Paese senza dignità, l’Italia, sempre genuflesso al padrone a stelle e strisce, sempre pronto a danneggiare se stesso pur di compiacere Washington. Con la destra o con la sinistra, poco cambia, e resta immutata la servitù Italica rispetto alla civiltà del dollaro. L’Italia e l’Europa tutta avrebbero da subito dovuto provare a svolgere la parte di sostenitori della diplomazia e dei negoziati e invece hanno seguito a ruota la folle via dell’imperialismo atlantista, che sta usando l’Ucraina come semplice instrumentum belli per fomentare la guerra contro la Russia, colpevole agli occhi di Washington di non genuflettersi all’ordine mondiale americano-centrico. Vi è davvero di che vergognarsi in questo contesto.

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