Le radici sono importanti. Segnalano la nostra storia e la nostra provenienza. Custodiscono il nostro passato e ci pongono in relazione con esso, mediante una “fusione di orizzonti”. Sono italiano e mi sento italiano. Da parte di mia madre, sono originario della zona di Acqui Terme, dove il Piemonte si incontra con la Liguria. Acqui Terme è “basso Piemonte”, si dice. Io ho sempre preferito considerarla “alta Liguria”, per tradizioni, alimentazione, dialetto e, non da ultimo, perché la “città grande” di riferimento è Genova la “superba”, non Torino. Da parte di mio padre, sono invece veneziano. Fusaro, del resto, è uno dei molteplici cognomi veneziani che rimandano agli antichi mestieri. I “fusari”, infatti, erano coloro i quali lavoravano con il fuso. Sono nato per caso a Torino il 15 giugno del 1983. I miei genitori, infatti, si erano conosciuti e stabiliti nella città sabauda. E lì ho abitato per i miei primi otto anni di vita, in via Trinità 15, in “Borgo san Paolo”. Poi ci trasferimmo a Moncalieri, nei pressi didi Torino. Dal 2011 vivo e lavoro a Milano. Però il posto in cui mi sento più a casa e in pace con me stesso è Spotorno, in Liguria, nei pressi di Savona: è il mare che più amo, è il luogo in cui mi trovo più a mio agio per studiare e scrivere. Lì torno ogni volta che posso. Amo l’Italia in ogni suo angolo. Mi sento a casa in ogni città italiana. Ritengo che l’Italia resti, dopo tutto, la culla della civiltà. |
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