La tesi intelligente di questo libro è quella secondo cui “la digitalizzazione derealizza, disincarna il mondo”. Dal feticismo degli oggetti criticato da Marx siamo ormai passati al feticismo delle informazioni e dei dati: anche in ciò consiste il passaggio dall’era delle cose a quella delle non-cose (e-things). L’infosfera finisce per essere una prigione smart: ci garantisce maggiore libertà ma, al tempo stesso, ci espone – si pensi ad Alexa – a una sorveglianza sempre crescente. I paradossi sono molteplici: si corre dietro alle informazioni senza approdare ad alcun sapere, si comunica senza tregua senza partecipare ad alcuna comunità. La smaterializzazione del reale solo in apparenza produce libertà: a differenza dei totalitarismi tradizionali, che opprimevano la libertà, quello neoliberale la sfrutta e la volge in motore del profitto.
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