Socrate

Le ultime incredibili sortite di Giorgia Meloni meritano un pur telegrafico commento, dacché sono emblematiche della collaudata subalternità italiana rispetto all’impero a stelle e strisce, ma poi anche rispetto alla tecnocrazia repressiva di Bruxelles. Giorgia Meloni, esponente della destra bluette neoliberale e filoatlantista, ha infatti dichiarato che Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo, resta pur sempre il primo alleato dell’Italia e dell’Europa. Proprio quando pochi giorni addietro lo stesso Trump si era avventurato a sostenere che gli europei sono parassiti! Andrebbe socraticamente fatto notare a Giorgia Meloni che, oltretutto, il rapporto che lega la civiltà dell’hamburger all’Italia e, più in generale, all’Europa non è mai stato quello di una alleanza. L’alleanza, infatti, presuppone un rapporto inter pares, voglio dire un nesso in cui gli alleati si rispettano e stabiliscono un rapporto di reciproco riconoscimento. Ma non è certo questo il caso di Washington, che da sempre considera l’Europa come una semplice colonia, come peraltro appare suffragato dal fatto che in Europa vi sono centinaia di basi militari statunitensi senza che negli Stati Uniti d’America vi sia anche solo una base militare europea. Questo, come dicevo, vale da sempre ma in questi giorni ha acquisito una valenza del tutto particolare, considerato il fatto che con Donald Trump e gli Stati Uniti d’America stanno più che mai umiliando e sbertucciando l’Europa tutta, definendo appunto gli europei come parassiti. Insomma, con amici come gli Stati Uniti d’America davvero non abbiamo più bisogno di nemici. L’ho detto e lo ridico: i nostri nemici oggi non sono a Mosca e non sono a Pechino, ma sono a Bruxelles e a Washington. Come se non bastasse, Giorgia Meloni ha anche dichiarato che l’Italia sta dalla parte dell’Unione Europea e, insieme ad essa, difende l’unità dell’occidente. Una tesi del tutto paradossale, se si considera che Giorgia Meloni non molto tempo fa agitava la bandiera della sovranità nazionale e dell’opposizione frontale a Bruxelles. Ebbene, nel volgere di poco tempo Giorgia Meloni ha mutato insegne e adesso sostiene pienamente le ragioni di Bruxelles, dicendo oltretutto che si tratta di difendere l’unità dell’occidente, come se detta unità fosse minacciata da qualche potenza esterna e non fosse invece l’occidente, anzi l’uccidente liberal-atlantista, a rappresentare la massima minaccia per gli equilibri possibili di un mondo multipolare. Insomma, come volevasi dimostrare: la destra bluette di Giorgia Meloni risulta perfettamente complementare alla sinistra fucsia di Elly Schlein. Come non mi stanco di ripetere, sono le due ali dell’aquila neoliberale che volteggia alta in cielo per poi calarsi rapacemente sui popoli, sulle nazioni, sui lavoratori e sui ceti medi.

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