Sabato 26 ottobre, a Firenze, si è riunito il Coordinamento nazionale di Liberiamo l’Italia. Dopo articolata discussione è stata approvata all’unanimità la risoluzione (vedi più sotto) con cui si è deciso di avviare il processo costituente per fare di Liberiamo l’Italia un movimento politico popolare alternativo al centro destra e al centro sinistra.

Il prossimo 7 dicembre si svolgerà a Roma l’assemblea con cui verrà pubblicamente aperto il processo costituente di LIBERIAMO L’ITALIA come movimento politico democratico basato sulla partecipazione attiva dei cittadini nei Comitati Popolari Territoriali già in via di formazione.

Per partecipare all’assemblea è necessario registrarsi sul sito web liberiamolitalia.org, segnalando così la propria partecipazione.

L’Assemblea del 7 dicembre deve:

(1) Approvare per acclamazione una mozione politica d’indirizzo con cui viene dato avvio al processo costituente di LIBERIAMO L’ITALIA come movimento politico indipendente. Questa deve contenere i principi del modello organizzativo che dovrà darsi LIBERIAMO L’ITALIA e le regole basilari che accompagnano il Movimento fino alla sua effettiva fondazione (primavera 2020).
(2) Approvare nelle linee generali la bozza di Manifesto politico del Movimento, che dovrà contenere la nostra visione sociale e politica. Manifesto che appunto sarà sottoposto al vaglio del processo costituente ed ai vari Comitati Popolari Territoriali.
(3) Eleggere per acclamazione il Coordinamento nazionale.
(4) L’Assemblea si concluderà con un giuramento solenne di fedeltà alla Costituzione del 1948 e l’impegno di ognuno che la lotta continuerà fino a quando la Repubblica italiana non diventerà pienamente sovrana, libera e democratica.





Citazioni

" La vita di lucro è una vita di costrizione e la ricchezza non è in tutta evidenza il bene ricercato: infatti essa è soltanto una cosa utile ed un mezzo in vista di altro. Per questo si potrebbe supporre che piuttosto i beni precedentemente detti siano fini; infatti sono amati per se stessi. Ma è evidente che non lo sono neppure quelli, anche se molti argomenti sono stati diffusi in loro favore". (Aristotele, "Etica nicomachea")







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