L’autorappresentazione dell’occidente immagina la democrazia e la dittatura alla stregua di due treni che viaggiano in direzione opposta, su binari paralleli e senza alcun intreccio possibile, cosicché ciò che fa l’occidente per definizione è sempre democratico e ciò che fa l’oriente per definizione è sempre dittatoriale. La verità è che, come ha mostrato Emiliano Alessandroni in un suo pregevole studio, i concetti di dittatura e di democrazia risultano ben più mobili e interconnessi di quanto non lasci trasparire l’arida logica dell’intelletto astratto. Dal punto di vista occidentale naturalmente la democrazia è identificata con il sistema di dominio vigente. Cioè con il capitalismo occidentale. Ma quando l’occidente democratico invade imperialisticamente i paesi del mondo liquidato come dittatoriale e questi ultimi resistono all’invasione, quale dei due poli realmente fa valere un’istanza democratica? Era realmente democratico l’occidente quando bombardava la Serbia nel 1999? Di prioritaria importanza è sgomberare il campo da questa visione banale e non innocente, secondo cui l’occidente coincide con la democrazia e tutto ciò che occidente non è coincide con la dittatura.
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