Libri di Diego Fusaro

Recentemente, il ministro Lollobrigida, esponente di punta del governo della Destra bluette neo-liberale e filoatlantista, ha dichiarato senza perifrasi che “abolire il reddito di cittadinanza è stato un gesto di civiltà”. Una frase tranchant, che merita un pur telegrafico commento. Indubbiamente, il reddito di cittadinanza, nel periodo effimero per cui è durato, si è rivelato uno strumento decisamente perfettibile e denso di limiti, su questo non deve esserci alcun dubbio. Anziché svolgere la giusta parte di provvisorio salvagente d’emergenza per chi si trovava senza lavoro, ha finito per essere uno strumento assistenziale in sostituzione del lavoro stesso. Una società che sostituisca il lavoro con l’assistenzialismo è una società in cattiva salute, che oltretutto mortifica i suoi cittadini, poiché solo il lavoro – non certo l’assistenza caritatevole dello Stato – può gratificare e realizzare le persone. E questo però non deve indurci a perdere di vista la questione generale: per la prima volta negli ultimi trent’anni, sono stati usati i soldi pubblici per portarli verso il basso, ossia verso le masse sofferenti e il popolo degli abissi, e non verso l’alto, vale a dire verso le banche e i grandi gruppi privati. E questo mi pare già un punto tutt’altro che trascurabile, che rivela quanto il cosiddetto governo giallo-verde fosse superiore rispetto a quelli precedenti e a quelli successivi. Il ministro Lollobrigida avrebbe ragione nel dire che togliere il reddito di cittadinanza è stato un gesto di civiltà, se solo lo si fosse sostituito con altri strumenti wellfaristici più efficaci o se semplicemente si fosse perfezionato lo stesso reddito di cittadinanza nel senso di cui prima dicevamo. Ma togliere il reddito di cittadinanza senza introdurre nuovi strumenti funzionali allo stato sociale non è un gesto di civiltà: è un gesto di barbarie, coerentissimo con le logiche illogiche del neoliberismo e della sua lotta di classe dall’alto, perfettamente raffigurata iconicamente dalla motosega del caudillo argentino Milei. Non dimentichiamo che il governo della destra neoliberale che fa capo a Giorgia Meloni con una mano ha rimosso il reddito di cittadinanza e con l’altra ha sprecato i nostri soldi sostenendo le irragionevoli ragioni della guerra d’Ucraina: i soldi destinati al reddito di cittadinanza, pur con tutte le sue evidenti imperfezioni, erano sicuramente spesi meglio rispetto a quelli sperperati per la guerra. Su questo non abbiamo alcun dubbio e dobbiamo dirlo con enfasi e senza tema di smentita: il modo peggiore per spendere i soldi pubblici è la guerra. Il governo della Destra bluette neoliberale si è rivelato da subito forte con i deboli e debole con i forti: ha rimosso il reddito di cittadinanza e non ha fatto letteralmente nulla contro gli extraprofitti delle banche, che pure diceva pomposamente di voler togliere. Con ciò abbiamo una prova ulteriore del fatto che questo governo, non meno di quelli della sinistra fucsia, è saldamente schierato dalla parte dei gruppi dominanti della globalizzazione neoliberale ed è parimenti pronto a massacrare senza pietà le classi lavoratrici e i ceti medi, come peraltro sta facendo con successo. E oltretutto ha il coraggio di definire questo massacro univoco dall’alto “un gesto di civiltà”.