Quando la lotta si ridispone orizzontalmente come conflitto tra gli ultimi, come guerra tra gli sconfitti della mondializzazione, tra omosessuali ed eterosessuali, migranti e autoctoni, islamici e cristiani, atei e credenti, uomini e donne, l’élite plutocratica trionfa indisturbata e la contraddizione classista diventa invisibile.
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