Ho letto e studiato diverse decine di libri su Hegel in questi anni, ma quello di Lukács – “Il giovane Hegel e i problemi della società capitalistica” (1948) – resta indubbiamente il più bello e il più convincente. Lukács attraversa con rigore i testi cosiddetti teologici giovanili e mostra come il cuore pulsante di quegli scritti sia la critica della società alienata e, insieme, il tentativo di recuperare una totalità conciliata. Se nel precedente “Storia e coscienza del proletariato” (1923) Lukács presentava Marx come un continuatore di Hegel, nell’opera del 1948 presenta Hegel come un precursore di Marx, mostrando come sia già tutta hegeliana la comprensione delle contraddizioni esplosive della società capitalistica e della sua frammentazione.