In molti sostengono, in modo francamente poco originale, che in Brasile Lula ha temporaneamente chiuso X perché questo è il modus operandi del socialismo, al quale ovviamente contrappongono more solito la open society neoliberale. Le cose stanno decisamente in modo diverso. Lula non ha censurato X, ha semplicemente fatto valere il primato dello Stato sovrano sui potenti apolidi del big business turbocapitalistico. È infatti scaduto il termine imposto dal tribunale per identificare un rappresentante legale in Brasile: poiché X non ha rispettato il termine, paga le conseguenze (detto altrimenti: i colossi del web, per grandi che siano, devono comunque rispettare le leggi dello stato sovrano in cui operano). Questa appunto non si chiama censura ma si chiama semmai primato dello Stato sovrano nazionale e non del capitale no border. Una seconda considerazione riguarda poi il fatto che, è vero, il socialista Lula ha temporaneamente sospeso X in Brasile, laddove gli araldi della open society – autoproclamati campioni dei diritti, della libertà e della democrazia – hanno direttamente arrestato Pavel Durov. E sempre gli araldi dell’open society – come ha candidamente ammesso Zuckerberg – hanno fatto pressioni dal 2021 su Facebook perché censurasse secondo la volontà politica di Washington.
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