Recentemente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha asserito che la Russia di Putin sta agendo contro l’Ucraina alla stregua del terzo Reich. Parole durissime, che ancora una volta fanno valere l’ossessivo richiamo all’esperienza del nazismo. Con il rispetto dovuto per la massima carica istituzionale dello Stato italiano, ci pare di poter ragionevolmente sostenere che si tratta di parole ampiamente criticabili per più ragioni. Anzitutto, se proprio vogliamo evocare lo spettro del nazismo, ebbene dobbiamo riconoscere che esso è presente in Ucraina e non in Russia: non solo perché la Russia il nazismo lo ha eroicamente sconfitto e a lei dobbiamo la liberazione dell’Europa, ma anche perché, a un’analisi non superficiale, il nazismo oggi si trova semmai in Ucraina presso i combattenti del battaglione Azov, peraltro pienamente supportati dall’occidente anzi dall’uccidente liberal-atlantista. Anche in questo caso, a rigore, la Russia sta combattendo il nazismo, che invece l’ordine americanocentrico supporta a proprio uso e consumo. In secondo luogo, e sempre con il dovuto rispetto per la carica istituzionale del presidente della Repubblica, ci preme sottolineare che più che alle azioni della Russia bisognerebbe in questa fase guardare con attenzione e anche con massima indignazione a quelle di Israele e Stati Uniti (in una parola Usraele) in relazione a Gaza. Qui è in atto un vero e proprio massacro genocidario contro il popolo palestinese, nel silenzio sepolcrale della comunità internazionale, maschera ipocrita dietro la quale si nasconde ancora una volta la civiltà uccidentale guidata da Washington. Ancora recentemente, Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo, ha detto senza ritegno che Gaza deve essere ripulita dai palestinesi e che passerà sotto il controllo degli americani, che la trasformeranno in una magnifica spiaggia degna della Costa Azzurra. Parole folli e massimamente pericolose, sulle quali ci attenderemmo una presa di posizione da parte della politica istituzionale, che invece preferisce tacere o limitarsi a condannare la Russia di Putin.
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