La dinamica della mondializzazione capitalistica, imponendo una sola cultura, si risolve nella soppressione della cultura in quanto tale, sostituita dalla reificante reductio ad unum dell’uomo senza identità e senza spessore critico. Finge di voler valorizzare le culture chiedendo a ciascun popolo di rinunciare alla propria per aprirsi alle altre: e, così, ottiene l’inconfessabile obiettivo dell’annullamento delle culture in quanto tali, sostituite dal vuoto nichilistico della sottocultura del consumo.
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